lunedì 11 novembre 2013

7a Rassegna Corale

Sabato 16 Novembre 2013 Vi aspettiamo per sostenere il nostro coro presso la 7a Rassegna Corale che si svolgerà a Crarità di Villorba presso la Chiesa dell'Annunciazione della B.V Maria, ore 20.45.
INGRESSO LIBERO
A seguire sarà offerto un brindisi a tutti i partecipanti
7a Rassegna corale


sabato 9 novembre 2013

FESTA DI SAN MARTINO 11 NOVEMBRE 2013

FESTA DI SAN MARTINO 11 NOVEMBRE 2013

Sabato 9 Novembre 2013
Ore 20:30 presso Palazzo attività ricreative
Simone Menegaldo (storico) Racconti di San Martino
Ore 20:30 presso area scuola elementare
apertura Frasca Far Fiò
Domenica 9 Novembre 2013
Ore 9:00 presso area scuola elementare
Mercatini hobbisti, Gonfiabili, Intrattenimento per bambini
Ore 16:00 Fakir Show

 

 

Martino di Tours

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Martino di Tours, in latino Martinus (Sabaria, 316 o 317 – Candes-Saint-Martin, 8 novembre 397), è stato un vescovo e confessore francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da quella copta. È uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Era nativo di Sabaria Sicca (l'odierna Szombathely), in Pannonia (oggi Ungheria). La ricorrenza cade l'11 novembre, giorno dei suoi funerali a Tours.
Martino
vescovo della Chiesa cattolica
Incarichi ricoperti Vescovo di Tours
dal 371 al 390

Nato 316 ca.
Deceduto 390, a Candes-Saint-Martin
È considerato uno dei grandi santi di Gallia insieme a san Dionigi, san Liborio, san Privato, san Saturnino, san Marziale di Limoges, san Ferreolo di Vienne e san Giuliano.

Biografia

Martino nacque in un avamposto dell'Impero Romano alle frontiere con la Pannonia, l'odierna pianura ungherese. Il padre, tribuno della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. Ancora bambino, Martino si trasferì coi genitori a Pavia, dove suo padre era stato destinato, ed in quella città trascorse l'infanzia. A quindici anni, in quanto figlio di un militare, dovette entrare nell'esercito. Come figlio di veterano fu subito promosso al grado di circitor e venne inviato in Gallia, presso la città di Amiens.

La tradizione del taglio del mantello

Il compito del "circitor" era la ronda di notte e l'ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l'episodio che gli cambiò la vita (e che ancora oggi è quello più ricordato e più usato dall'iconografia). Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. La notte seguente vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello militare. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.

Culto

San Martino di Tours viene ricordato l'11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte, ma quella della sua sepoltura. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l'Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel Concilio di Mâcon era stato deciso che sarebbe stata una festa non lavorativa.
La basilica a lui dedicata in Tours, l'edificio religioso francese più grande di quei tempi, fu tradizionale meta di pellegrinaggi medievali. Nel 1562, in seguito alle lotte di religione che insanguinarono la Francia, fu messa al sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era il suo richiamo simbolico. Durante il periodo della rivoluzione francese la basilica fu demolita quasi completamente; rimasero due torri, ancora oggi visibili. Nel 1884 fu progettata una nuova basilica che fu consacrata nel 1925.
Molte chiese in Europa sono dedicate a san Martino. Tra queste Lucca e Belluno hanno dedicato a San Martino la propria Cattedrale.
L'11 novembre i bambini delle Fiandre e delle aree cattoliche della Germania e dell'Austria, nonché dell'Alto Adige, partecipano a una processione di lanterne, ricordando la fiaccolata in barca che accompagnò il corpo del santo a Tours. Spesso un uomo vestito come Martino cavalca in testa alla processione. I bambini cantano canzoni sul santo e sulle loro lanterne. Il cibo tradizionale di questo giorno è l'oca. Secondo la leggenda, Martino era riluttante a diventare vescovo, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche; il rumore fatto da queste rivelò però il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando. In anni recenti la processione delle lanterne si è diffusa anche nelle aree protestanti della Germania, nonostante il fatto che la Chiesa protestante non riconosca il culto dei santi.
In Italia il culto del Santo è legato alla cosiddetta estate di san Martino la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari. Nel comune abruzzese di Scanno, ad esempio, in onore di San Martino si accendono grandi fuochi detti "glorie di San Martino" e le contrade si sfidano a chi fa il fuoco più alto e durevole.
Nel veneziano l'11 novembre è usanza preparare il dolce di San Martino, un biscotto dolce di pasta frolla con la forma del Santo con la spada a cavallo, decorato con glassa di albume e zucchero ricoperta di confetti e caramelle; è usanza inoltre che i bambini della città lagunare intonino un canto d'augurio casa per casa e negozio per negozio, suonando padelle e strumenti di fortuna, in cambio di qualche monetina o qualche dolcetto.
A Palermo si preparano i biscotti di San Martino "abbagnati nn’o muscatu" (inzuppati nel vino moscato di Pantelleria), a forma di pagnottella rotonda grande coome un’arancia e l’aggiunta nell'impasto di semi d’anice (o finocchio selvatico) che conferisce loro un sapore e un profumo particolare.
In molte regioni d'Italia l'11 novembre è simbolicamente associato alla maturazione del vino nuovo (da qui il proverbio "A San Martino ogni mosto diventa vino") ed è un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato e accompagnato da castagne o caldarroste. Sebbene non sia praticata una celebrazione religiosa a tutti gli effetti (salvo nei paesi dove san Martino è protettore), la festa di San Martino risulta comunque particolarmente sentita dalla popolazione locale.
Nel nord Italia, specialmente nelle aree agricole, fino a non molti anni fa tutti i contratti (di lavoro ma anche di affitto, mezzadria, ecc) avevano inizio (e fine) l'11 novembre, data scelta in quanto i lavori nei campi erano già terminati senza però che fosse già arrivato l'inverno. Per questo, scaduti i contratti, chi aveva una casa in uso la doveva lasciare libera proprio l'11 novembre e non era inusuale, in quei giorni, imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all'altro, facendo "San Martino", nome popolare, proprio per questo motivo, del trasloco. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord "fare San Martino" mantiene il significato di traslocare.

giovedì 7 novembre 2013

Le Nanotecnologie

Martedi 12 Novembre ore 20.30 presso l'Auditorium 
serata sulla tecnologia. Ingresso Libero

     

domenica 3 novembre 2013

4 Novembre 2013, per non dimenticare


4 NOVEMBRE 2013

ORE 18.00 PRESSO CHIESA PARROCCHIALE DI MASERADA SUL PIAVE, SS.MESSA PER LE ANIME DEL PURGATORIO E PER I CADUTI DELLE DUE GRANDI GUERRE