Appuntamenti e feste presso la Parrocchia San Giorgio di Maserada sul Piave
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lunedì 8 dicembre 2014
ACR
sabato 8 novembre 2014
VISITA PASTORALE DEL VESCOVO GIANFRANCO AGOSTINO
mercoledì 29 ottobre 2014
sabato 25 ottobre 2014
Orari catechismo
sabato 11 ottobre 2014
mail parr.maserada@libero.it
che la mail è tuttora valida, e che il messaggio che arrivava di cambio mail era dovuto ad una risposta automatica impostata sul server per errore..
Il problema è stato risolto, aggirato.
Libero, non si sà perchè, vuole comunque una risposta automatica, e quindi è stata inserita una pubblicità che indirizza a questo blog..
Potete comunicare anche utilizzando l'apposito format di contatto del nostro blog, che risponde all'indirizzo di :
sangiorgiomaserada@gmail.com
buon fine settimana a tutti.
mercoledì 1 ottobre 2014
Varago 30 anni dopo.
Ore 13,35: la corriera squarciata da un camion.
L'inferno al ritorno da scuola, in via Trevisana: i corpi straziati fra le lamier
30 anni fa..
1 ottobre 1984
Sette ragazzi morti, i loro corpi straziati. Cinque altri adolescenti feriti, alcuni in modo molto grave. Un bilancio drammatico, una strage quella che il primo ottobre del 1984 si consumò sulla strada di collegamento fra Treviso a Maserada, nella frazione di Varago. In via Trevisana, alle 13.35, si scontrarono il bus della Marca - che stava riportando a casa gli studenti degli istituti del capoluogo e quelli di Lancenigo - e un camion che arrivava in senso opposto: il rimorchio si infilò nella fiancata della corriera, squarciandola. E uccidendo i giovani passeggeri seduti sul lato sinistro del pulman. Una scena infernale quella a cui si trovarono di fronte i soccorritori: corpi devastati, decapitati, fatti a pezzi. «Un macello», ripeteva singhiozzando l'autista della corriera, che finì sotto inchiesta per strage colposa insieme al conducente del camion. All'altezza della curva, dove la strada si restringe, il tir si trovò davanti la corriera, frenò e sterzò sulla destra. La motrice riuscì a passare, mentre il rimorchio urtò la fiancata del bus infilandosi dentro la stessa e squarciandola. Nello schianto morirono Michele Tonon di 13 anni, Fabio Denis di 14, Luisa Trevisi, Barbara Vertieri, Fiorenzo Vendrame e Cinzia Ungaro di 15, tutti di Maserada e Mauro Milanese di 22 di Cimadolmo. Alle famiglie fece visita il vescovo di Treviso Antonio Mistrorigo: «Non potrò mai dimenticare le facce di quelle madri», spiegò. Ai «Ragazzi del Primo ottobre» il Comune di Maserada intitolò una borsa di studio. (s.t.)
sabato 19 luglio 2014
Gita Pellegrinaggio a Roma
sabato 7 giugno 2014
Avvisi parrochiali
sabato 29 marzo 2014
venerdì 28 marzo 2014
Ora Legale
In Italia l’ora legale nasce come misura di guerra nel 1916, tramite il decreto legislativo n. 631 del 25 maggio, rimanendo in uso fino al 1920.
Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda guerra mondiale. In tale occasione si ebbe il periodo di massima durata dell’ora legale: dal 14 giugno del 1940 al 2 novembre 1942.
Durante l’occupazione jugoslava di Trieste l’esercito titino la vietò per allineare l’orario della città a quello del resto della Jugoslavia. L’ora legale venne adottata definitivamente con la legge 503 del 1965, in periodo di crisi energetica. L’ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre; in quell’anno specifico restò in vigore dal 22 maggio al 24 settembre. Tale durata venne estesa a sei mesi nel 1980 anticipando l’inizio alla prima domenica di aprile e poi dal 1981 all’ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme al resto dell’Europa quando la fine fu spostata all’ultima domenica di ottobre.La legge 1144/1966 delegò al Presidente della Repubblica il compito di decidere annualmente inizio e fine dell’ora legale rispettivamente nel periodo 31 marzo-10 giugno e 20 settembre-31 ottobre. Nel 1980 il decreto-legge n. 270 modificò tali periodi anticipando il possibile inizio al 28 marzo. Due anni dopo si anticipò il potenziale periodo di avvio dell’ora legale al 15 marzo.
Solo nel 2010 l’Italia con l’art. 22 della legge 96, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo (direttiva a firma del presidente N. FONTAINE), fissò l’inizio dell’ora legale alle ore 2:00 del mattino dell’ultima domenica di marzo e il termine alle 3:00 del mattino dell’ultima domenica di ottobre, pratica comunque già svolta in Italia fin dal 1996.
sabato 22 marzo 2014
sabato 22 febbraio 2014
martedì 11 febbraio 2014
mercoledì 5 febbraio 2014
Festa di S. Dorotea
La vita di santa Dorotea è narrata da in un'antica passio del Martirologio Geronimiano che la descrive come "caritatevole, pura e sapiente". Di fede cristiana, quando il preside Sapricio le chiese di fare un sacrificio agli dei, si rifiutò e venne torturata. Il preside la affidò a Crista e Callista, due sorelle apostate, affinché la convincessero a lasciare la religione cristiana, ma entrambe sarebbero state a loro volta convertite e quindi bruciate vive, mentre Dorotea fu condannata alla decapitazione.
Sulla strada del martirio, incontrò Teofilo, il quale le chiese ironicamente: «Sposa di Cristo, mandami delle mele e delle rose dal giardino del tuo sposo». Dorotea accettò e, prima della decapitazione, durante una preghiera, un bambino le portò tre rose e tre mele e lei disse di portarle a Teofilo, il quale, visto il prodigio, si convertì al Cristianesimo.
La commemorazione liturgica ricorre il 6 febbraio. È patrona dei fioristi e di Pescia, è compatrona di Castro che ne custodisce le reliquie, e ha come attributo iconografico un cesto di frutta e fiori.
Esistono varie congregazioni religiose intitolate alla santa, le cui suore sono dette Dorotee.
Il convento dedicato a Santa Dorotea a Roma è stato al centro di due episodi:
- nel 1597, Giuseppe Calasanzio vi aprì una scuola parrocchiale che diede avvio all'ordine degli Scolopi.
- nel 1959, vi si costituì il gruppo democristiano dei Dorotei.
mercoledì 22 gennaio 2014
Concerto Peralta Sound
lunedì 13 gennaio 2014
FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE
Domenica, 12 gennaio 2014
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi è la festa del Battesimo del Signore. Stamattina ho battezzato trentadue neonati. Ringrazio con voi il Signore per queste creature e per ogni nuova vita. A me piace battezzare bambini. Mi piace tanto! Ogni bambino che nasce è un dono di gioia e di speranza, e ogni bambino che viene battezzato è un prodigio della fede e una festa per la famiglia di Dio.
L’odierna pagina del Vangelo sottolinea che, quando Gesù ebbe ricevuto il battesimo da Giovanni nel fiume Giordano, «si aprirono per lui i cieli» (Mt 3,16). Questo realizza le profezie. Infatti, c’è una invocazione che la liturgia ci fa ripetere nel tempo di Avvento: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19). Se i cieli rimangono chiusi, il nostro orizzonte in questa vita terrena è buio, senza speranza. Invece, celebrando il Natale, la fede ancora una volta ci ha dato la certezza che i cieli si sono squarciati con la venuta di Gesù. E nel giorno del battesimo di Cristo ancora contempliamo i cieli aperti. La manifestazione del Figlio di Dio sulla terra segna l’inizio del grande tempo della misericordia, dopo che il peccato aveva chiuso i cieli, elevando come una barriera tra l’essere umano e il suo Creatore. Con la nascita di Gesù i cieli si aprono! Dio ci dà nel Cristo la garanzia di un amore indistruttibile. Da quando il Verbo si è fatto carne è dunque possibile vedere i cieli aperti. È stato possibile per i pastori di Betlemme, per i Magi d’Oriente, per il Battista, per gli Apostoli di Gesù, per santo Stefano, il primo martire, che esclamò: «Contemplo i cieli aperti!» (At 7,56). Ed è possibile anche per ognuno di noi, se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, che ci viene donato la prima volta nel Battesimo per mezzo dello Spirito Santo. Lasciamoci invadere dall’amore di Dio! Questo è il grande tempo della misericordia! Non dimenticatelo: questo è il grande tempo della misericordia!
Quando Gesù ricevette il battesimo di penitenza da Giovanni il Battista, solidarizzando con il popolo penitente - Lui senza peccato e non bisognoso di conversione -, Dio Padre fece udire la sua voce dal cielo: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (v.17). Gesù riceve l’approvazione del Padre celeste, che l’ha inviato proprio perché accetti di condividere la nostra condizione, la nostra povertà. Condividere è il vero modo di amare. Gesù non si dissocia da noi, ci considera fratelli e condivide con noi. E così ci rende figli, insieme con Lui, di Dio Padre. Questa è la rivelazione e la fonte del vero amore. E questo è il grande tempo della misericordia!
Non vi sembra che nel nostro tempo ci sia bisogno di un supplemento di condivisione fraterna e di amore? Non vi sembra che abbiamo tutti bisogno di un supplemento di carità? Non quella che si accontenta dell’aiuto estemporaneo che non coinvolge, non mette in gioco, ma quella carità che condivide, che si fa carico del disagio e della sofferenza del fratello. Quale sapore acquista la vita, quando ci si lascia inondare dall’amore di Dio!
Chiediamo alla Vergine Santa di sostenerci con la sua intercessione nel nostro impegno di seguire Cristo sulla via della fede e della carità, la via tracciata dal nostro Battesimo.
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana
Fonte del post: http://www.vatican.va/holy_father/francesco/angelus/2014/documents/papa-francesco_angelus_20140112_it.html
domenica 5 gennaio 2014
Epifania di Nostro Signore
In Concomitanza dell'Epifania di Nostro Signore , si è svolta oggi la benedizione della rinnovata sede interparrochiale della Caritas di Maserada sul Piave..
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